Luming Park a Quzhou, Cina. Quzhou Luming Park, China

In 2015, in Quzhou City, Zhejiang province, Turenscape completed a new 32-hectare urban park along the banks of the Shiliang River. The project is a response to the client’s request to create recreational spaces for a densely populated urban district. The Chinese spin-off jumped at the occasion to transform the western branch of the river, an abandoned and degraded floodplain, into an ecological infrastructure providing ecosystemic services. The architects proposed the creation of a “green sponge” able to reinvigorate the existing wetland area, that would help mitigate and regulate moments of high-water and the dynamics of the river environment in general, as well as offering new spaces for citizens to gather and integrate agricultural production.

Nell’ultimo decennio, all’interno dei contesti urbani, si è assistito alla nascita di numerose zone umide per l’accumulo e il trattamento dei corpi idrici superficiali, spazi che si identificano come luoghi di aggregazione per la collettività e che favoriscono importanti risarcimenti ambientali. Queste infrastrutture, che intendono spogliarsi di qualsivoglia elemento tecnologico per sostituirlo con quello naturale, rappresentano delle vere e proprie paludi artificiali e, come tali, svolgono la funzione di attenuazione e regolazione dei fenomeni di esondazione e di disinquinamento delle acque, perfino di quelle reflue. Esse ricadono a pieno titolo nella categoria comunemente definita Nature Based Infrastructure (NBI), infrastruttura basata sui processi naturali. Sono generalmente le aree dismesse e degradate, alle volte zone umide prosciugate e deteriorate nel tempo, a essere oggetto di questa tipologia di intervento che tenta di restaurare i vecchi habitat ripariali.